Privato – Amianto

L’amianto è un minerale costituito da fibre minerali naturali. Date le sue eccellenti proprietà tecnologiche e la sua economicità trovò largo impiego fin dagli anni ‘50 in una infinità di manufatti ancora presenti all’interno dei nostri edifici.  A fronte della sua conclamata cancerogenicità certificata dall’elevato numero di vittime, soprattutto lavoratori, in Italia nel 1992 veniva emanata la Legge 257 con la quale si vietava “l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto “. La legge demandava a ciascuna Regione il compito di legiferare in seno alle modalità esecutive volte al censimento, monitoraggio, messa in sicurezza e smaltimento dei manufatti contenenti amianto.

Amianto. Approfondimento

L’amianto diffusissimo nell’edilizia fin dagli anni ’50 fu messo al bando con la Legge 257 del 1992. Ciascuna regione ha dovuto legiferare per regolamentare il censimento, il monitoraggio, la messa in sicurezza e lo smaltimento dell’amianto naturalmente presente in natura e di quello così detto di natura antropica, ovvero contenuto nei manufatti installati, a vario titolo, all’interno degli ambienti di vita e/o di lavoro.

Nonostante l’autonomia e le metodologie non del tutto allineate in generale le fasi dell’attività individuate dalle regioni al fine di adempiere a quanto richiesto dalla Legge 257/92 possono riassumersi in:

  • Mappatura: è la ricerca effettuata da un addetto qualificato di eventuali manufatti sospettati di contenere amianto all’interno dell’edificio
  • Campionamento: i manufatti individuati vengono saggiati e i campioni prelevati condotti ad un laboratorio che ne determinerà la presenza o assenza di amianto
  • Analisi del rischio: in funzione di svariati parametri inerenti il degrado del manufatto e l’esposizione a cui sarebbe sottoposta la popolazione che vive/lavora nel sito si definisce lo stato di salute del manufatto in base al quale si definiscono modalità e tempistiche di intervento per la messa in sicurezza
  • Messa in sicurezza: per mettere in sicurezza un manufatto contenente amianto si può procedere con uno dei seguenti metodi:
    • Incapsulamento. La superficie del manufatto viene ricoperta con diverse mani di prodotto il cui scopo è quello di creare una pellicola che impedisca alle fibre pericolose di abbandonare il manufatto stesso
    • Confinamento. In questo caso il manufatto pericoloso viene confinato all’interno di una struttura che lo separa completamente dall’ambiente di vita/lavoro in modo che le fibre aerodisperse non possano lasciare l’involucro che lo contiene.
    • Smaltimento. Il manufatto viene portato via dal luogo di vita/lavoro

Non sempre all’analisi del rischio segue la necessità di una messa in sicurezza, ma anche in seguito ad essa e fino a che il manufatto contenente amianto rimane all’interno dell’edificio dovrà essere nominato un Responsabile del sito avente il compito di monitorare e documentare il progressivo stato di degrado del manufatto e di sovraintendere alle operazioni di manutenzione che possano interessare in maniera più o meno diretta il manufatto stesso.

Tutte le responsabilità amministrative e penali sono in capo al proprietario dell’edificio.