Aziende – Antincendio

Spegnere un incendio è senza dubbio un’attività complessa e pericolosa.

All’interno delle aziende dotate si un sistema di gestione della sicurezza vengono individuati gli addetti antincendio ovvero dei lavoratori ai quali viene richiesto, a seguito di una adeguata a comprovata formazione, di intervenire secondo procedure ben definite e utilizzando mezzi di estinzione messi loro a disposizione dall’azienda stessa.

Il Vigile del Fuoco al contrario dell’addetto (che essendo un Lavoratore agisce in un ambiente a lui familiare) è uno specialista  del campo chiamato ad intervenire in ambienti del tutto sconosciuti. La grande variabilità di situazioni nelle quali il VVF si trova ad operare viene fronteggiata mediante la formazione e l’addestramento del personale. Tuttavia il lavoro dei VVFF viene semplificato da una serie di accorgimenti che il Datore di Lavoro ha l’obbligo di attuare nel caso in cui nell’azienda siano presenti determinate situazioni, definite “attività” nell’allegato I del DPR 151/2011, che rendono l’azienda a maggiori rischio in caso di incendio e che pertanto comportano, in caso di incendio, problematiche maggiori rispetto a situazioni ordinarie.

Le attività descritte nel DPR 151 sono 80 e riguardano situazioni molto differenti fra loro: ambienti con difficoltà di evacuazione dovuta al sovraffollamento (es. un centro commerciale), presenza di determinate quantità di prodotti infiammabili o peggio esplodenti (più frequentemente fabbriche o impianti di produzione), difficoltà operativa nello spegnimento dell’incendio stesso dovuto ad un ambiente in cui il fumo permane più a lungo perché non direttamente a contatto con l’ambiente esterno (es. un’autorimessa interrata) o perché difficilmente raggiungibile dai VVF (edifici con altezze al di sopra dei 24 m), sono solo alcuni esempi.

Per questo motivo il Datore di Lavoro di un’azienda nella quale siano presenti una o più attività individuate nel DPR 151/2011 dovrà procedere , avvalendosi di un professionista abilitato, per l’ottenimento del Certificato Prevenzione Incendi (CPI), un documento che riporterà nel dettaglio le attività che rendono l’azienda un luogo a maggior rischio in caso di incendio e nel quale si certificherà che sono state attuate tutte le misure necessarie per adempiere a quanto previsto dal regolamento dei VVF.

Il CPI ha una scadenza e periodicamente deve essere rinnovato.

Le sanzioni per le inadempienze del Datore di Lavoro possono essere pecuniarie oppure detentive da tre mesi fino ad un anno.

Le sanzioni in capo al professionista che dichiara il falso possono essere di tipo pecuniario oppure detentive da te mesi a tre anni.

Inoltre l’azienda potrà incorrere nell’interruzione dell’attività fino a che non si sia adempiuto agli obblighi in seno al regolamento dei VVFF.